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dedicazione della Basilica di
Santa Maria Maggiore
(Madonna della Neve)
- ricorrenza: 5 agosto -
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Si è detto che la Basilica, pur "crescendo" e modificandosi
moltissimo nel corso degli anni, ha mantenuto l'impianto originario. Ma
forse occorre soffermarsi su quali siano le sue
origini.
A volere l'edificazione fu papa Sisto III (Santo) fra gli
anni 432 e 440 (roba di 1592/1584 anni fa) per intitolarla alla Madre di Dio, evidentemente
perché il Concilio di Efeso aveva appena proclamato Maria Theotòkos (appunto:
Madre di Dio, anno 431) [vedi ]. La costruzione avvenne su una chiesa precedente
che era stata voluta
da papa Liberio (352-366) al quale secondo la tradizione la Madonna
stessa, apparsa in sogno nella notte fra il 4 e il 5 agosto, disse che il luogo ove costruire la chiesa
gli sarebbe stato indicato da un miracolo. E questo miracolo fu una nevicata che il 5
agosto 356 imbiancò il colle Esquilino in piena estate (il clima di milleseicentosessantotto anni fa sarà anche stato diverso, ma ..... agosto è sempre agosto); lo stesso papa Liberio
tracciò nella neve il contorno di quella che sarebbe stata la nuova
chiesa; i lavori furono finanziati da due patrizi romani, un certo
Giovanni e sua moglie, che avevano fatto lo stesso sogno del papa.
Questa primitiva Basilica, della quale nulla è giunto fino a noi,
era nota come Santa Maria Liberiana (dal nome del Papa) o Santa Maria ad Nives
(per via della neve). È da questi fatti che ancora ai giorni nostri si ricorda
la data del 5 agosto con una suggestiva celebrazione durante la quale dal
soffitto della Basilica viene lasciata scendere una "nevicata" di petali bianchi,
rievocazione della nevicata miracolosa.
Il miracolo della neve ci viene raccontato solo
dalla tradizione, non comprovato da alcun documento coevo e quindi non più
citato; dal 1568 la denominazione ufficiale della festa liturgica della
Madonna della Neve, è stata modificata in Dedicazione di Santa
Maria Maggiore. Ma le chiese, santuari, basiliche minori, cappelle,
parrocchie, confraternite, intitolate alla Madonna della Neve sono
numerosissime come numerose sono le celebrazioni tradizionali. Nel Frusinate c'è anche un paese "Madonna della Neve".
Ma torniamo alla Basilica "di Sisto III", quella che, sia pur
con grandi modifiche, è giunta a noi con l'attuale titolo di Santa
Maria Maggiore datole qualche decennio dopo la costruzione a
sottolineare la sua preminenza su tutte le chiese dedicate alla Madonna. Curiosità vuole che si accenni alla tradizione secondo la quale le ricche dorature del soffitto furono realizzate con il primo oro proveniente dalle Americhe e donato a papa Alessandro VI
da Ferdinando di Aragona e Isabella di Castiglia, cioè los Reyes Catolicos che avevano "sponsorizzato" (si direbbe oggi) le spedizioni di Cristoforo
Colombo verso il Nuovo Mondo.
Fra i molti "tesori" custoditi vi è anche un
"primato": il primo presepe "plastico" della storia, cioè realizzato con statue in tutto tondo e non con
bassorilievi monoliti rappresentanti la Natività come sino ad allora si era usato
fare. L'iniziativa fu di papa Niccolò IV che nel 1288 (settecentotrentasei anni fa) commissionò ad
Arnolfo di Cambio (o Arnolfo di Lapo, che dir si voglia) una raffigurazione della Natività con sculture
rappresentanti ciascuna un "personaggio" (originariamente le
statue erano otto).
Niccolò IV veniva dai Frati Minori francescani; è evidente
la sua volontà di seguire in qualche modo l'idea di San Francesco, che
sessantadue anni prima aveva "inventato" il Presepe ricostruendone la scena con
personaggi viventi nella grotta di Greccio (Rieti).
Un Presepe "vecchia maniera" in bassorilievo era tuttavia già presente
sin dal 432 (roba di millecinquecentonovantadue anni fa) quando papa Sisto III aveva voluto nella Basilica
una grotta della Natività simile a Betlemme, tanto che all'epoca la Basilica veniva
pure chiamata Santa Maria ad praesepem (dal latino: praesepium =
mangiatoia). Nel 1590 papa Sisto V volle poi riunire entrambe le
rappresentazioni in una nuova cappella detta del SS. Sacramento (o
Sistina, dal nome del papa).
Reliquia tutta particolare nella Basilica è la Sacra
Culla, preziosa urna ovale opera dell'orafo e architetto Giuseppe Valadier che custodisce ancor più preziosi frammenti del legno della
Sacra Culla (cunabulum) recati dai primi pellegrini di ritorno dalla
Terra Santa.
È d'obbligo un cenno al Campanile, che è il più alto di Roma (75 metri,
in stile romanico) voluto da papa Gregorio XI
appena dopo aver riportato la sede del Papato da Avignone a Roma, alla conclusione di quel periodo della storia
della Chiesa che va sotto il nome di cattività avignonese (dal latino captivus = prigioniero).
L'edificio della Basilica, comprese le scalinate esterne,
costituisce area extraterritoriale a favore della Santa Sede, pur essendo
territorio italiano, come San Giovanni in Laterano, San Paolo Fuori le Mura,
la residenza di Castel Gandolfo, il Palazzo del Laterano, il Palazzo
della Datarìa, il Palazzo ex Sant'Ufficio, il Colle del Gianicolo, il
Policlinico Gemelli e la vasta area di Santa Maria di Galeria ove sorgono
le antenne della Radio Vaticana.
Papa Liberio traccia nella neve il perimetro della prima chiesa
(Stefano Maderno, 1610/1611 ca., rilievo in bronzo nella Cappella Paolina
La Madonna della Neve è patrona di almeno una quarantina di località italiane, fra le quali Ascoli Piceno, Boffalora sopra Ticino, Codroipo, Novi Ligure, Nuoro, Pusiano (Como), Rovereto, Susa, Torre Annunziata e ovviamente Santa Maria Maggiore (Verbania) e Madonna della Neve (Frosinone).
In molti luoghi vi sono tradizioni particolari: a Ponticelli (alle falde del Vesuvio) la statua della Madonna viene portata in processione issata su un carro alto più di sedici metri
(un casa di cinque piani) trainato da decine di fedeli e la cui decorazione esterna è scelta
annualmente con un apposito concorso; a Torre Annunziata la Madonna è di colore nero, il perché non si sa (ma forse per via che la
sua immagine fu trovata casualmente in mare da alcuni marinai, ed era di
terracotta scura; ma
siccome fu trovata il 5 agosto ...);
a Santa Maria Colle Sambuco (Rieti) la processione si conclude con una
caratteristica nevicata artificiale al rientro in chiesa. E a Zoagli, in Liguria, celebrano la Messa in spiaggia e portano una corona alla statua della Madonna con una processione di barche (la statua è in mare, a nove metri di profondità; e alla festa non danno il nome "Madonna della Neve").
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luglio 2009 (pag. 3201) |
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