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Gianna Beretta nacque a Magenta il 4 ottobre 1922, decima di 13 figli; già da piccolissima accolse con piena adesione il dono della fede e l'educazione che ricevette dai genitori sì che subito considerò la vita come un dono di Dio, pose fiducia nella Provvidenza, certa della necessità e dell'efficacia della preghiera.
Dopo un'infanzia non facile, al liceo e all'università si segnalò per dolcezza, diligenza negli studi, impegno tra le giovani di Azione Cattolica e nella "San Vincenzo". Divenuta medico chirurgo (1949 a Pavia), che "sentì" come una missione, nella sua attività a Mesero
(nel Magentino) predilesse mamme, bambini, anziani e poveri.
Si interrogò pregando su quale fosse sua vocazione considerando anch'essa un dono di Dio. Abbracciò la vocazione del matrimonio "per formare una famiglia veramente cristiana" e
nel 1955 si sposò
con Pietro Molla (morto nel 2010); dalla loro unione nacquero tre figli e Gianna riuscì ad armonizzare con semplicità i doveri di madre, di moglie, di medico, e la gran gioia di vivere anche per la pratica dello sci e dell'alpinismo che le consentirono di godersi l'incanto del
Creato.
Nel settembre 1961, verso il termine del secondo mese della quarta gravidanza, scoprì l'insorgenza di un fibroma; pur sapendo del rischio che avrebbe comportato il continuare la gravidanza, supplicò il chirurgo di salvare la vita che portava in grembo e si affidò alla preghiera e alla Provvidenza.
Ringraziò il Signore e aspettò il parto con grande forza d'animo e impegno di madre, chiedendo a Dio che la creatura che portava non soffrisse.
"Se dovete decidere fra me e il bimbo, nessuna esitazione: scegliete - e lo esigo - il bimbo. Salvate lui". Il mattino del 21 aprile 1962, dette alla luce Gianna Emanuela e il mattino del 28 aprile, nonostante tutti gli sforzi per salvare entrambe le vite, tra indicibili dolori e dopo aver ripetuto la preghiera
"Gesù ti amo, Gesù ti amo", Gianna morì. Aveva 39 anni.
Fu sepolta a Mesero, fra la grande commozione della gente mentre già si diffondeva la fama di santità per la sua vita e per il gesto di amore che l'aveva conclusa.
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La vecchia Parrocchiale di Mesero, datata di alcuni secoli e dedicata alla Purificazione della Beata Vergine, fu chiusa al culto a metà degli anni '70, dopo la costruzione di una nuova chiesa per la Parrocchia che cambiò nome in Presentazione del Signore.
All'inizio del nuovo millennio cominciarono i lavori di recupero, per auspicio degli Arcivoscovi di Milano Martini e Tettamanzi, con l'intento di trasformare la struttura in "Santuario della Famiglia" dedicato a Santa Gianna Beretta Molla come "Madre di famiglia";
il santuario fu poi inaugurato dall'Arcivescovo di Milano card. Dionigi Tettamanzi il
1° novembre 2007. L’adiacente vecchia canonica è diventata il
"Centro di Spiritualità Familiare e di Servizio alla vita",
inaugurato dal card. Tettamanzi il 31
ottobre 2009.
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Curiosità vuole che si accenni al francobollo che la Città del Vaticano ha emesso per la serie "Europa" nel 1996
e che riporta il ritratto di Gianna.
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gennaio 2011 (pag. 3014) |
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