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Sant'Isidoro l'agricoltore
(San Isidro labradòr)
laico
- ricorrenza: 15 maggio -
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Isidoro (Isidro de Merlo y Quintana) nacque a Madrid attorno al 1070 da poveri contadini e contadino "sotto padrone" fu egli stesso per tutta la vita, così come
per tutta la vita fu analfabeta, cosa del tutto normale a quei tempi. Rimasto presto orfano di padre si vide costretto a lasciare la zona di Madrid per via della guerra (le conquiste musulmane degli Almorávidi) per andare verso Torrelaguna
(a una cinquantina di chilometri) dove trovò anche moglie, Maria Toribia, contadina pure lei.
Rientrò a Madrid solo alla fine della guerra.
(Nel 1697 papa Innocenzo XII proclamò beata sua moglie Maria Toribia,
ora nota come Santa María de la Cabeza).
Profondo credente, durante la giornata lo si vedeva spesso appartato a pregare, tanto da essere accusato di svogliatezza dagli altri lavoranti che
spinsero il padrone Juan de Vargas a controllarlo. Ma dai "controlli" emerse semplicemente che, pur con le soste di preghiera, alla fine della giornata il lavoro che Isidoro avrebbe dovuto fare era comunque sempre completato "per intervento di due angeli",
come ebbe a raccontare il padrone; questi, ormai convinto dell'onestà del suo contadino,
se lo affiancò come suo uomo di fiducia.
Isidoro fu pure accusato di rubare il grano dai sacchi da portare al mulino; e
nella faccenda c'era del vero perché Isidoro ne dava effettivamente ai poveri (taluno racconta che
ne dava anche agli uccellini), solo che all'arrivo il grano era
miracolosamente di nuovo tutto al suo posto, malgrado i "prelievi" fatti,
sicché....
Guadagnando di più per la considerazione del padrone, Isidoro e Maria dividevano
ancora più di prima le loro cose con i poveri attorno a loro. Il miracolo più noto è tuttavia legato alla sua famiglia: essendo suo figlio caduto in un pozzo profondo
quasi trenta metri, Isidoro con le sue preghiere fece salire l'acqua fino al bordo,
che così sollevò il bimbo che si salvò.
Il figlio sarà conosciuto come San Illán (Giuliano), eremita a Cebolla (presso Toledo)
dove viene ricordato la terza domenica di settembre.
Isidoro morì il 30 novembre 1172, "circa" novantenne. Dopo una quarantina d'anni il corpo fu riesumato a furor di popolo dal cimitero
madrileno di Sant'Andrea e
fu portato nella vicina chiesa omonima; la gente già si rivolgeva a lui per chiedere favori legati ai raccolti e ai campi.
Annessa alla chiesa sorse poi la "Capilla de San Isidro" costruita a partire dal 1657
e più volte ristrutturata;
secondo la tradizione la Cappella si trova sul luogo della casa dove erano vissuti Isidoro e Maria.
Ora ospita un piccolo museo.
Fu il re di Spagna Filippo II, ritenutosi miracolato per
intercessione di Isidoro, a "dare la spinta" per la sua canonizzazione,
proclamata il 12 marzo 1622 da papa Gregorio XV (assieme a Filippo Neri, Teresa d’Avila, Ignazio di Loyola
e Francesco Saverio).
Isidoro era stato beatificato da Paulo V il 14 giugno 1619, ed allora ne
era stata fissata la festa al 15 maggio. Dal 1212 è patrono di Madrid (addirittura dal 1621 la sua festa è "giorno di precetto" nella
capitale spagnola).
San Isidro Labradòr (labradòr = contadino), come dicono in Spagna (o anche
semplicemente "el Santo Labradòr"), è patrono dei contadini, dei
raccolti, dei campi e come tale la sua fama si diffuse prima in Spagna e
nelle sue colonie americane e quindi in molti Paesi europei.
Marito e moglie vengono sovente ricordati o rappresentati insieme,
come insieme vissero una vita modesta fatta di preghiera, di semplicità, di
lavoro e di carità; il marito ha tuttavia una maggiore popolarità, grazie a
numerosissimi prodigi e miracoli a lui attribuiti.
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La ricorrenza di Sant'Isidoro è l'evento più importante
per tutta Madrid sia per il sacro, con grandi celebrazioni e una
seguìta processione sia sotto l'aspetto più profano, con concerti, mostre e
spettacoli dove non è raro incontrare madrileni vestiti con il
tipico castizo che gustano le tradizionali ciambelle. Evento
nell'evento e clou delle celebrazioni di San Isidro è il Festival
Taurino che riempie la "plaza de toros de Las Ventas" per un mese
intero con corride giornaliere.
Da noi Sant'Isidoro è patrono di Giarre (Catania), Villanova d'Asti (Asti), Taverne d'Arbia e Arbia (Siena), Schiavon (Vicenza).
Di nome Isidoro vi sono numerosi altri santi, il più
noto dei quali è forse Sant'Isidoro di Siviglia (San Isidro de Sevilla) vescovo e Dottore della Chiesa del quale si dice - fra
l'altro - che sia stato il primo autore di enciclopedie.
Ma non occorre andare tanto lontano per trovare delle belle memorie di Sant'Isidoro. Nella nostra chiesa parrocchiale
di Cornaredo c'è un grande affresco
(vicino alle porte, sopra i confessionali) che lo raffigura in
preghiera sotto un albero mentre un angelo sta arando il campo.
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aprile 2012 (pag. 3015) |
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