Parrocchia San Pietro apostolo in San Pietro all'Olmo
Parrocchia Santi Giacomo e Filippo in Cornaredo
Apparizioni di Lourdes
 
Lourdes
le Apparizioni
- ricorrenza della prima: 11 febbraio -







 la Grotta dal vivo
 Cornaredesi nel 1981
Lourdes è senza dubbio il luogo maggiormente noto e frequentato - almeno per noi Italiani - fra quelli dove la Madonna si è manifestata. È una cittadina francese situata ai piedi dei Pirenei nella zona dei grandi "passi pirenaici" ben noti agli appassionati di ciclismo. All'epoca delle Apparizioni contava circa quattromila abitanti, che ai tempi nostri sono diventati diciassettemila e la cui vita è fortemente legata all'afflusso dei pellegrini (Lourdes è uno dei centri con maggior capienza alberghiera di tutta la Francia).
La prima Apparizione fu l'11 febbraio 1858, di giovedì; la Vergine apparve ad una ragazzina quattordicenne, Bernadette Soubirous, che con la sorella Toinette e l'amica Jeanne era andata a raccogliere legna ai piedi del roccione chiamato Massabielle (cioè "vecchia roccia") sulla riva del torrente Gave appena fuori dal villaggio di Lourdes dove le ragazzine vivevano; nel roccione vi era una grossa rientranza, quasi una grotta (ed è "Grotta" che viene ora chiamato quel luogo).
Negli anni successivi il corso del torrente è stato leggermente deviato rispetto a come era cento­sessanta­sei anni fa, in modo da lasciare uno spiazzo davanti alla Grotta, spiazzo che all'epoca delle Apparizioni non esisteva, come non esistevano gli argini artificiali del Gave che vediamo ai giorni nostri.
Una sorta di colpo di vento fece alzare la testa a Bernadette e così in una piccola rientranza della parete rocciosa vide - parole sue - "una Signora vestita di bianco; indossava un abito bianco, un velo bianco, una cintura azzurra e una rosa gialla su ogni piede". La ragazzina e la Signora recitarono il Rosario, poi la visione scomparve.
Bernadette sentì il desiderio di tornare alla grotta, così il giorno 14 vide di nuovo la Signora e le gettò dell'acqua benedetta; la Signora sorrise e insieme recitarono di nuovo il Rosario.
Fu il 18 febbraio (terza Apparizione) che la Signora parlò per la prima volta; alla domanda di scrivere su un foglio chi fosse, rispose a Bernadette "Non ti prometto di renderti felice in questo mondo ma nell'altro" e le chiese di tornare per quindici giorni.
Di nuovo silenzio durante la quarta Apparizione, il 19 febbraio, quando la ragazzina andò alla grotta con una candela accesa avuta dalla madrina Bernarde Castérot che l'accompagnava.
La devozione di portare candele alla Grotta ha raggiunto livelli enormi, ai giorni nostri, tanto che la grande quantità di candele offerte nella buona stagione viene in parte accantonata e fatta ardere durante l'inverno, quando i pellegrini sono meno numerosi, rompendo la pesante bruma con uno strano bagliore che ha un fascino particolare.
Silenzio anche il 20 ed il 21 febbraio, e per Bernadette cominciarono le difficoltà; il commissario Jacomet la interrogò a fondo, convinto che la ragazzina fosse una mentitrice; lei rispose riferendosi alla visione con il termine Aquerò che nel dialetto locale significa semplicemente "quella cosa". Il giorno 23 la Signora insegnò a Bernadette una preghiera che lei reciterà ogni giorno, e il giorno successivo invitò alla penitenza.
Fu il 25 febbraio (nona apparizione) che si cominciò ad accennare alla sorgente dell'acqua; Bernadette venne invitata a bere l'acqua trovata in una piccola buca fattale scavare ai piedi della roccia e a lavarsi il viso; uso mantenuto dai pellegrini sino ad oggi.
Bernadette alla Grotta nel 1863 (sinistra) - al centro la sorgente scavata da Bernadette
Stessi gesti il 27 e il 28 febbraio, davanti ad una crescente folla valutata ad oltre mille persone, e nuovi interrogatori per Bernadette, financo con minaccia di prigione; poi alcuni scalpellini andarono a scavare là dove Bernadette prendeva l'acqua e da quel momento questa prese a scorrere abbondante e limpida.
Il 1° marzo avvenne il primo miracolo; una giovane donna incinta, Catherine Latapie, immerse la sua mano paralizzata nell’acqua della sorgente e la mano improvvisamente guarì. Il giorno successivo la Signora chiese che ci si recasse in quel luogo in processione e vi si costruisse una cappella. Il Parroco Peyramale era naturalmente diffidente e non solo chiese di sapere "chi era" la Signora, ma chiese anche una "prova": che fiorisse il roseto della grotta. I due giorni successivi (3 e 4 marzo) la folla che accompagnava Bernadette continuò a crescere e il Parroco ad insistere sul roseto, che non si decideva a fiorire.
"Que soy era Immaculada Councepciou"
Poi Bernadette aspettò quindici giorni prima di tornare alla grotta; e finalmente le sue insistenze per sapere il nome della Signora furono esaudite. "Que soy era Immaculada Councepciou" ("Io sono l'Immacolata Concezione"). Era il 25 marzo 1858; quasi cento­sessanta­sette anni fa. Per rivelarsi, Maria aveva scelto proprio il giorno in cui a Nazareth l'Angelo Le aveva annunciato che avrebbe concepito Gesù per opera dello Spirito Santo.
L'espressione usata dalla Madonna è in dialetto guascone - unico linguaggio conosciuto da Bernadette - che potrebbe essere semplicisticamente definito un incrocio fra il francoprovenzale e il catalano. La frase si pronuncia "che sòi èra Immaculàda Concecpsiòn", con finale nasale.

La statua posta già il 4 aprile 1864 nel luogo delle Apparizioni, e il cartiglio che reca la frase pronunciata dalla "Signora" il 25 marzo.
Ma la giovane non sapeva che cosa significasse "Immacolata Concezione" e corse a chiederlo al Parroco, il quale restò esterrefatto perché quelle parole indicavano un dogma proclamato dal Papa Pio IX da non molto tempo; la ragazzina del piccolo villaggio nei Pirenei non poteva saperne nulla. Sicché anche il reverendo Peyramale cominciò a "pensare".
Il dogma dell'Immacolata Concezione è stato proclamato l'8 dicembre 1854 dal papa Pio IX con la Bolla "Ineffabilis Deus", poco più di tre anni prima delle Apparizioni di Lourdes. [vedi ]
Durante la penultima Apparizione, il 7 aprile, nuovo miracolo; la fiamma della candela di Bernadette le lambì lungamente la mano, senza però bruciarla. Stavolta fu il medico Douzous - presente all'episodio - a "credere". Bernadette vide la Madonna anche il 16 luglio, pur se costretta a restare sull'altra sponda del Gave, per via che la grotta era stata chiusa da una cancellata; dopo l'incontro dirà "Non l'ho mai vista così bella".
Già dal 28 luglio il Vescovo di Tarbes Mons. Bertrand Sévère Laurence costituì una Commissione d'indagine e il 18 gennaio 1862 in nome della Chiesa riconobbe le Apparizioni come autentiche.


Bernadette Soubirous nacque il 7 gennaio 1844 da una modesta famiglia di mugnai; il Mulino di Boly, sua casa natale (così chiamata dal nome di un vecchio proprietario), si trovava sulle rive del torrente Lapaca, ora coperto dalla via della Grotta.
Sempre cagionevole di salute, sofferente di asma, il suo stato venne minato anche durante l'epidemia di colera che aveva impervesato da quelle parti quando lei aveva undici anni. Per un periodo la bambina venne affidata alla madrina per via delle difficoltà dei suoi, costretti a lasciare il mulino (il padre per fare il bracciante, la madre la lavandaia); la famiglia si ritrovò a vivere in una stanzetta di sedici metri quadrati al c.d. Cachot e il padre venne anche arrestato perché accusato di furto di farina.
Dopo le Apparizioni Bernardette pensò alla vita religiosa nella contemplazione; già conosceva il Carmelo di Bagnères, dalle sue parti, volendo dedicarsi ad una vita di preghiera, digiuno, disciplina, mortificazione. Ma la sua salute era un ostacolo come pure la sua povertà perché le veniva richiesta una dote. Fu poi orientata verso la cura dei malati ed ebbe modo di rendersi conto che le Suore della Carità di Nevers sarebbero state discrete nei suoi riguardi, in contrasto con altre, che la sollecitavano da ogni parte per la sua eccezionale esperienza. Convincente fu una conversazione (era il 27 settembre 1863) con Monsignor Forcade, vescovo di Nevers. Quest'ultimo appoggiò la domanda di Bernadette nei confronti della Madre Superiora Joséphine Imbert.
Prima di partire per Saint-Gildard, casa madre delle suore, nel luglio 1866, il Vescovo Laurence la trattenne per l'inaugurazione della Cripta e per la prima processione "ufficiale" alla Grotta richiesta da Nostra Signora. Bernadette prese poi l'abito di postulante il 29 luglio.
Il suo stato di salute non le concesse mai requie, afflitta da nuovi mali; pronunciò i voti perpetui quando era già grave e morì il 16 aprile 1879. Dapprima fu sepolta nel sotterraneo dell'Oratorio San Giuseppe, ma fu riesumata tre volte, ultima il 18 aprile 1925, per via della causa di beatificazione aperta sin dal 1907. Il suo corpo era incorrotto, ed è ora conservato in una urna di vetro nel Cappella del convento Saint-Gildard a Nevers.
Papa Pio XI ha proclamato Santa Bernadette nel giorno dell'Immacolata Concezione (8 dicembre) del 1933. La sua memoria è fissata al 16 aprile, giorno della morte.
il convento di Nevers




Nella complessa struttura sorta vicino alla Grotta si trova una stanzetta dove - in una sorta di minuscolo museo - sono esposte documentazioni dei miracoli ufficialmente riconosciuti dalla Chiesa, che non sono più di una settantina. Ma i "casi" segnalati - non confermati dai rigorosi organi preposti - non si contano.
Taluno sostiene che di già "miracoloso" ci sia la vita stessa attorno alla Grotta, con il quieto ma enorme muoversi di tanta gente, di tanta Fede, di tanta abnegazione nel servire gli altri.
Non andiamo oltre. È difficile esprimere in poche parole l'atmosfera che "là", alla Grotta, si respira.


Da noi la Grotta di Massabielle è ricordata nel cortile della Casa Maria Immacolata, in via Roma (vedi sotto) (in passato - fino al 2021 - anche nella chiesa di Sant'Apollinare).


Alcune altre apparizioni  meno note o per le quali è vivo soprattutto un culto locale (con ricorrenza appena trascorsa o che cadrà nei prossimi sei mesi).
  • Milano: 30 dicembre 1485 - durante la Messa, l’effige della Madonna col Bambino (fatta realizzare da Sant’Ambrogio in una piccola edicola nei pressi della Basilica di San Celso), sembra ravvivarsi: Maria scosta il velo che copriva l’immagine e presenta agli astanti il Bambino Gesù. Termina la peste e così, riconoscenti verso la madre di Dio, i Milanesi costruiscono il Santuario di Santa Maria dei Miracoli presso San Celso che vediamo oggi in corso Italia. (nei prossimi giorni ricorre il 539° anniversario)
  • Monte Berico, presso Vicenza; 7 marzo 1426 - la Madonna appare ad una donna di Sovizzo, Vinceza Pasini, mentre sta portanto il pranzo al marito nei campi. Una seconda apparizione sarà il 1° agosto 1428. La Madonna chiede la costruzione di una cappella in quel luogo; le cronache del tempo raccontano che, appena treminata la costruzione, terminò anche l'epidemia di peste che devastava la zona in quel periodo.
  • Castelpetroso (Isernia): 22 marzo 1888 - la Madonna si manifesta ad una donna, Fabiana Cicchino (chiamata Bibiana), che stava cercando una sua pecora smarrita; la Madonna appare in una luce smagliante in un anfratto della roccia inginocchiata vicino al Figlio morto (alcuni giorni dopo si manifesterà ad altri). Ora non lontano da quel luogo sorge il Santuario di Maria Santissima Addolorata.
  • Cussanio (Fossano, Cuneo): 8 maggio 1521 - la Madonna appare a Bartolomeo Coppa, un sordomuto che stava pascolando le sue mucche. Bartolomeo viene creduto dopo la fine di una certa pestilenza e il Santuario sorto lì è intitolato alla Madre della Divina Provvidenza.
  • Imbersago (Lecco): 9 maggio 1617 - vicino alla Sorgente del Lupo la Madonna appare a tre pastorelli che stavano pascolando alcune pecore. In quel luogo ora sorge il Santuario della Madonna del Bosco (detto anche della Madonna del Riccio, o della Madonna delle Castagne).

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    aprile 2012  (pag. 3133) - invio alla redazione di segnalazioni su questa pagina -
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