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le nostre Parrocchie
per Haiti - ottobre 2017 -
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Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.
È questione di mesi e la nuova sala parrocchiale di Mare Rouge vedrà presto la luce, si prevede, all’inizio della prossima estate. Uno spazio necessario per accogliere le tante realtà che popolano la parrocchia e perché, con la comunità in crescita, possa esserci posto per tutti, allargando non solo il cuore ma anche le geometrie. Prima di tutto uno spazio chiuso dove poter stare insieme in tanti ed imparare ad essere comunità senza muri di mezzo.
Un grazie, in particolare, è dovuto a tre realtà, senza le quali non sarebbe stato possibile far crescere ancora la Parrocchia di Sant’Anna di Mare Rouge: la Comunità Pastorale Santi Apostoli delle Parrocchie di San Pietro all’Olmo e Cornaredo della Diocesi Ambrosiana; i Frati Cappuccini OSF di via Piave, Milano; l’associazione Con Lui in Cammino.
L’opera – così preziosa e così attesa – è resa possibile grazie al generoso lascito di Assunta Paleari, che nelle sue memorie aveva voluto che la sua eredità venisse destinata a strutture missionarie. La sala, in occasione della prossima festa patronale del 26 luglio, verrà dunque a lei dedicata
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Dopo le devastazioni dovute al terremoto, al ciclone e all’alluvione che hanno distrutto gli ambienti parrocchiali della parrocchia di Sant’Anna di Mare Rouge in Haiti, guidata dal sacerdote ambrosiano don Claudio Mainini, la nostra Comunità Pastorale sosterrà il progetto che consiste nella realizzazione di una sala parrocchiale, di una biblioteca con annessa una sala per la lettura e il lavoro, e al primo piano la casa parrocchiale e l’ospitalità per le persone che passano in parrocchia
Sono tutti progetti necessari perché mancano sia un salone che una biblioteca adeguata, quella che c’è è piccola. Anche la casa è fatiscente.
Il totale costo dell’intervento è di 200.000,00: € 97.000,00 saranno devoluti dalla parrocchia di S. Pietro all’Olmo, adempiendo la volontà espressa dall’eredità Assunta Paleari (a lei verrà intitolata biblioteca con annessa una sala per la lettura e il lavoro, € 50.000 dalla parrocchia Cornaredo, € 50.000,00 una comunità francescana di Milano).
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Don Claudio Mainini, ordinato prete con me trent’anni fa, da quattro anni è missionario Fidei donum ad Haiti. Come ha avuto modo di ricordare al Papa nel nostro incontro con lui a Roma per il nostro anniversario lo scorso 8 febbraio, Haiti è un paese tra i più poveri del mondo e tormentato negli ultimi anni dalle devastazioni dovute al terremoto, al ciclone e all’alluvione. I problemi sono veramente tanti.
La sua parrocchia conta tre cappelle principali con una popolazione di quarantamila abitanti dispersi su un territorio piuttosto vasto di montagna dove la possibilità di sopravvivenza sta nell’agricoltura e nell’allevamento di animali quali capre e maiali. L’uragano dell’ottobre 2016 ha però distrutto coltivazioni e fatto morire molti animali. Quindi un primo problema è riavviare l’economia e riparare le case.
Don Claudio ha evidenziato come la popolazione risenta della sua storia di schiavitù, di dittatura, di continui colpi di stato. Una mentalità che non cerca progetti per il futuro, ma coglie solo ciò che può avere oggi. Molti sono i giovani ma con pochissime prospettive per il loro domani. Nella sua missione, sostenuta dalla Caritas Ambrosiana, c’è una scuola che raccoglie bambini e ragazzi fino alla terza media. Pochi però sono gli strumenti a disposizione per studiare e l’insegnamento è principalmente mnemonico.
Non poche sono anche le sue difficoltà come prete bianco in una popolazione totalmente di colore che vive la sua presenza come quella di uno straniero e spesso, dice don Claudio, si sente usato solo come un “bancomat”!
Anche la chiesa locale risente della mentalità del luogo e si sente la necessità di una preparazione più approfondita per i preti e per i laici che si occupano della catechesi, della lettura della parola e della distribuzione dell’eucarestia.
Nonostante queste difficoltà e i momenti di crisi don Claudio riparte chiedendo al Vangelo la forza per affrontare le sfide quotidiane che la sua missione gli presenta.
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Alla comunità parrocchiale di Cornaredo e di San Pietro all’Olmo
Anzitutto incomincio a ringrazia per l’opera che si sta realizzando qui nella parrocchia di Mare Rouge nel comune di Mole Saint Nicolas situata nella diocesi di Port de Paix nel dipartimento Nord Ovest di Haiti in memoria della signora Assunta…
La realtà in cui mi trovo è una realtà molto povera, difficile e anche segnata da tanta durezza dovuta alla storia di questo popolo. Per questo uno straniero che opera qui lo deve fare nel pieno della gratuità.
Qui veramente si sperimentano alcune pagine del vangelo tra cui quella che il Signore dice che siamo servi inutili abbiamo fatto solo quello che ci è stato chiesto.
Questo per dirvi che da questo popolo non ci si può aspettare tanti ringraziamenti.
Ciò che si sta realizzando è per loro e saranno loro poi a gestirlo come meglio pensano.
Lo spazio in cui realizzeremo la struttura non è molto, ma è quello che abbiamo a disposizione.
Qui stiamo dando la possibilità di dotare la comunità di una sala che possa aiutare i vari gruppi giovanili ad utilizzarla per molteplici attività.
La comunità è molto grande intorno ai 20000 abitanti nella parrocchia centrale e quasi 15000 nelle altre due cappelle. La parrocchia si estende su un grande territorio.
La situazione economica è sempre molto precaria ed è sufficiente un ciclone per mettere in crisi tante famiglie che già sono in precarie condizioni.
Di fronte a tante catastrofi lo stato è assente e incapace di gestire sia gli interventi di prima necessità sia gli aiuti che arrivano.
Ma anche nella normalità lo stato è assente. Non c’è un piano di sviluppo se non progetti che tante organizzazioni fanno ma di cui non si vede né il miglioramento né i benefici.
Questo lavoro che abbiamo iniziato aiuterà anche tutte le famiglie di chi è impegnato in questa costruzione nelle diverse attività e mansioni.
Purtroppo qui non ci sono macchinari che possono aiutare ed alleggerire il lavoro, tutto è fatto con l’uso della forza dell’uomo.
Con gli aiuti che arrivano e la generosità di tante persone in qualche modo si cerca anche di contagiare, anche se è difficile, le persone nel diventare loro stessi più attenti alle persone più bisognose.
Il progetto è stato pensato insieme al comitato delle opere della chiesa, o come si dice da noi consiglio degli affari economici.
Tutto questo lavoro porterà di certo un beneficio all’intera comunità non solo parrocchiale.
Per tutto questo vi ringrazio di cuore.
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un po' di cantiere ...
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ottobre 2017 (cod. 40397) |
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