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Ambulanza in Nigeria
- estate 2018 -
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Carissimi parrocchiani! Dopo aver condiviso con la parrocchia di san Pietro all’Olmo il progetto a favore di don Claudio ad Haiti per il nuovo centro parrocchiale di Sant’Anna di Mare Rouge, ora la parrocchia Santi Giacomo e Filippo in Cornaredo, partecipa con l’acquisto di un’autoambulanza a un nuovo progetto.
Nel 2016 Don Marco Bove, mio compagno di ordinazione, e vicario parrocchiale a Rho dal 1987 al 1996, insieme ad alcuni amici di Rho e di Milano hanno fondato l’Associazione For Good con l’intento di aiutare Don Canice, amico di Don Marco dal tempo del loro servizio a Rho, ora direttore di un ospedale, il Mercy Hospital, in Nigeria.
Don Canice ha riscontrato la necessità di dotare l’ospedale di un’autoambulanza che permetta di trasportare i malati ad altri ospedali che hanno attrezzature diverse e possono rispondere meglio a specifici problemi dei malati, oppure prelevare da altri ospedali i malati e portarli al Mercy Hospital dove potrebbero essere meglio curati
La parrocchia di Cornaredo realizzerà questo sogno con la donazione di € 11.000,00, e il nostro nome apparirà su questo automezzo…un segno per dire che vogliamo essere presenti come comunità cristiana dove ancora come il buon Samaritano ci si piega sull’uomo ferito, lì dove vive e soffre! Lungi il nostro gesto di guardare gli altri dall’alto in basso! Possiamo guardare così una persona solo quando la aiutiamo ad alzarsi.
Il Mercy Hospital è un importante asset della diocesi cattolica nigeriana dello stato di Akwa Ibom, il più a sud dei 36 stati federali della Nigeria, che nonostante le poche risorse disponibili si è dato il difficile compito di guidare, sostenere una popolazione povera, con basso tasso di alfabetizzazione e miseri mezzi di sostentamento.
Le difficoltà economiche si sono acuite a seguito del ritiro degli aiuti da parte dello stato nigeriano a causa della difficile situazione politica e sociale del paese, ciononostante l'ospedale deve mantenere una standing riconosciuto a livello internazionale, essendo un Centro Oftalmico tra i più noti di tutta l'Africa dell'Ovest e polo per la formazione medica post laurea.
Infatti continua a fornire il diuturno servizio clinico e sanitario per la sua comunità circostante, con oltre 1.100 ricoveri annui per la maggior parte delle specializzazioni di Medicina e Chirurgia compresa Maternità, e 300 prestazioni ambulatoriali giornaliere inclusa prevenzione e analisi dell'HIV e diffusione della cultura Primary Healthcare.
Il Mercy Hospital a causa del deterioramento dovuto al clima e ai poveri materiali utilizzati per la sua costruzione si è trovato nella necessità di ristrutturare i tetti degli edifici che ne costituiscono la struttura nonché le camere di degenza e i servizi comuni.
L’Associazione si è impegnata fin dalla sua costituzione in questo progetto di ristrutturazione dei tetti con varie raccolte fondi ed ora si può dire con orgoglio che gli ultimi tetti stanno per essere terminati. A dire il vero il primo progetto, già realizzato, grazie alla generosità dei Sostenitori, ha previsto la costruzione di un pozzo per l'acqua alimentato ad energia solare.
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Grazie Cornaredo!
A nome dell’Associazione For Good onlus, un sincero grazie per la vostra generosa donazione.
Due parole sul Progetto che avete sostenuto e sul Mercy Hospital:Il Mercy Hospital si trova nella Nigeria del Sud, una regione che negli anni ’70 si chiamava Biafra.
L’ospedale, creato dalla Diocesi cattolica di Abak per aiutare la popolazione del luogo, è un centro oftalmico importante per tutta la Nigeria meridionale. La struttura conta 200 posti letto costantemente occupati e fornisce un servizio sanitario alla comunità circostante con oltre 1.000 interventi annui – principalmente di Chirurgia oftalmica oltre che di Medicina generale e Maternità – e fino a 100 prestazioni ambulatoriali giornaliere, prevenzione e analisi HIV e diffusione della cultura Primary Healthcare.
Dopo la realizzazione di una pompa per l’acqua alimentata a pannelli solari ed il progetto che stiamo completando è la copertura dei tetti dei vari edifici dell’ospedale. Il progetto invece che con la vostra generosità potremo realizzare è l’acquisto di un’autoambulanza di seconda mano, dal costo di naira 5.000.000,00 ovvero € 11.000,00, che servirà al trasporto dei malati ai o dagli ospedali della regione affinché possano avere le cure migliori.
A nome di don Canice, di tutti noi dell’associazione For Good, ma soprattutto dei malati di Abak vi ringraziamo ancora di cuore per averci permesso l’acquisto dell’autoambulanza.
Milano, 30 giugno 2018
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“Le vie del Signore sono infinite”, dicono gli italiani. Mercy hospital, in Abak (Akwa Ibom State) in Nigeria può affermare con certezza che le vie del Signore sono infinite; io come un beneficiario in persona posso dire con le prove concrete di vita di ogni giorno, che le vie del Signore sono infinite.
Vorrei iniziare a ringraziare Dio per la Chiesa cattolica che è universale, non conosce colore, né razza, né continente. Grazie a questa chiesa nel 2004, quando ho passato un anno sabbatico a Milano, ho conosciuto Mons Fabio durante un pellegrinaggio in Terra Santa. Io sono prete della Nigeria, e avevo conosciuto don Marco Bove verso la fine degli anni ‘80. Sono stato cresciuto da don Marco Bove. È prete con un cuore d’oro; i suoi ragazzi lo chiamavano “il mitico Bove”.
Dopo la mia ordinazione sacerdotale ho sempre avuto lui, i suoi parrocchiani e soprattutto i suoi giovani di San Vittore di Rho, come punto di riferimento. È stato don Marco che mi aveva proposto il viaggio in Terra Santa, e grazie a questo viaggio ho conosciuto un gruppo di preti molto bravi con una spiritualità profonda. La classe dei preti di 1987. Don Marco Bove ha sempre giocato il ruolo di Filippo nel Vangelo di Giovanni, Giov.1:45; e 6:5 dove ha sempre fatto la strada perché la grazia o il dono da Gesù possa arrivare agli altri, anche ai pagani.
Il 13 giugno 2018, Mons. Fabio e i suoi compagni di Messa hanno pensato di festeggiare il loro 31simo anniversario ad Angera, qui ero anch’io insieme a don Marco Bove che è un compagno di Messa. Ancora qui ad Angera, ho visto don Fabio ancora dopo ben 14 anni passati da quando siamo stati in Terra Santa. Ci è voluta un’altra presentazione a lui, però ci ha pensato sempre don Marco. Mons. Fabio mi aveva colpito in 2004 perché era un giovane prete che era diventato monsignore ad una età molto giovane.
È stato don Marco Bove a presentarmi a Mons Fabio che si era dimenticato di me. Mi aveva chiesto cosa faccio come apostolato e ho presentato il mio (nostro) ospedale e i problemi che abbiamo. Don Marco aveva raccontato le belle cose che lui insieme ai suoi amici di Milano, hanno fatto per la chiesa che si trova in Nigeria. Don Marco ha formato una Associazione che si chiama “For Good”, che ci sta aiutando molto.
E’ stato qui che il desiderio di aiutare è stato visto negli occhi di Mons. Fabio.
Nel Vangelo di Giovanni, dove Gesù ha detto ai suoi apostoli che voleva dare da mangiare alla gente, ha preso 5 pani e 2 pesci e li ha moltiplicati. L’ambulanza è una, ma è stata moltiplicata con le parole del mio vescovo, quando ha pregato per i donatori la mattina del 6 agosto, la festa della Trasfigurazione. Eravamo tutti insieme per il ritiro spirituale dei preti, l’ambulanza era arrivato sabato 4 agosto e il 5 agosto siamo partiti per il ritiro, io ho dovuto portare il mio regalo per farlo vedere al vescovo.
A vedere la scritta sull’ambulanza (AMBULANCES), aveva esclamato: “Questa ambulanza servirà tutta la diocesi”. Attualmente non abbiamo un’altra ambulanza in diocesi, per i nostri ammalati e per gli ospedali.
Dunque ringrazio la parrocchia santi Giacomo e Filippo che ci ha regalato l’ambulanza; ringrazio il parroco, Mons Fabio, che ha un cuore generoso e ringrazio don Marco Bove che non si è sottratto dalla situazione ma ha parlato a nostro favore. A tutti gli amici di “For Good”, per l’impegno di coinvolgere tutto il vostro essere in questi progetti per Mercy Hospital.
Un anno fa avevo ringraziato i medici Giulio e Daniela (amici dell’Associazione For Good) e come risposta mi hanno detto: “siamo noi che dobbiamo ringraziarti perché ci hai dato la possibilità di servire e aiutare gli altri.
Non ho avuto pace finché ho letto che il pane e il vino che noi portiamo all’altare tornano indietro perché diventano corpo e sangue per i fedeli.Abramo che ha voluto offrire Isacco, il figlio è diventato il canale per portare al compimento la promessa di Dio ad Abramo.La benedizione del 5 pani e 2 pesci, è stato donato ancora alla gente. A Cana l’acqua portata e stato servitor ancora alla gente come vino.
Allora, io prego che ogni forma di dono fatto al mio popolo, Dio la trasformi in una benedizione che vi faccia fruttificare sempre di più.
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gennaio 2019 (cod. 9113) |
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