A chi proporre di assumere il compito di animatore all’oratorio feriale? La domanda, cosi com’è posta, rivela già una impostazione netta e chiara. Non è il singolo che sceglie di fare l’animatore bensì sono i responsabili che fanno una proposta a chi ritengono essere in grado di svolgere questo ruolo.

Secondo quali criteri?

la partecipazione agli incontri proposti durante l’anno

la partecipazione, seppur non costante, all’Eucaristia festiva

la presenza e la collaborazione alle varie attività che si tengono in oratorio

lo stile del servizio e della collaborazione

il sentirsi parte di una comunità e non di un gruppetto di amici simpatici

Con tutta franchezza. Diceva il rappresentante francese al Congresso di Vienna: è più forte un esercito di 300 pecore guidate da un leone di un esercito di 300 leoni guidati da una pecora. Non occorrono 100 animatori: ne bastano 25 fra convinti e contenti, capaci, in tal modo, di coinvolgere altre ‘pecore’ che si lascino trasformare in ‘leoni’. Domanda: cosa fanno tutto il giorno quegli adolescenti non adatti al compito di animatori? In giro a bighellonare tutti i giorni?

Mia proposta. In molti paesi è presente il Centro Giovanile gestito dal Comune. L’amministrazione comunale potrebbe assumere un giovane educatore che gestisca le attività per questi adolescenti, tenendoli aggregati e impegnati con svariate proposte. Anche la comunità cristiana può dare il suo contributo.

Ad esempio, in alcune realtà, con più parrocchie, un oratorio o una parte di essa può essere riservata a questi adolescenti. La collaborazione Comune-Oratorio potrebbe essere a tal fine molto proficua, non solo necessaria. Come si evince non si trascura nessuno ma nemmeno si fa ‘di ogni erba un fascio.’ Occorre alzare l’asticella senza tralasciare nessuno.