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Il Natale cristiano
(da Don Giovanni)
- dicembre 2024 -
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Cur Deus homo? Perché Dio si è fatto uomo?
Si chiedeva nel 1098 Sant’Anselmo d’Aosta in una celebre sua opera. Questa domanda
anche nei secoli precedenti aveva cercato una risposta. È la domanda che dà senso al
Natale, e per rispondere è interessante seguire la dotta e provocante voce che già nel
quarto secolo Sant’Ambrogio alzava con una fulminea quartina nell’inno per l’Ora
Terza: «Noi crediamo che Dio è nato, e nel parto della santa Vergine; egli ha tolto i
peccati del mondo, e ora siede alla destra del Padre». Ecco il mistero della nostra fede,
ecco la profezia antica che si compie: il Messia, l’atteso delle genti, viene al mondo,
dal grembo verginale di Maria, per salvare l’uomo dal peccato mediante la Sua Grazia.
La verginità di Maria, manifesta l’iniziativa assoluta di Dio nell’Incarnazione. Gesù
come Padre non ha che Dio; l’unico Figlio di Maria è l’Unigenito; Colui che è nato
ineffabilmente dal Padre prima di tutti i tempi, nasce anche in modo ineffabile da una
Madre vergine. Dio si è fatto uomo per donarsi all’umanità e questo dono gratuito Egli
lo realizza compiendo una scelta preferenziale per l’uomo, Sua perfetta creatura,
elevandolo alla dignità di figlio mediante la nascita di Cristo. Così Dio continua ad
amare l’umanità. E noi, in virtù del nostro essere figli amati da Dio cosa scegliamo?
Tutto l'amore su questa terra, infatti, implica una scelta, lo si ribadisce spesso ai
giovani, ma vale per tutti: non esiste altro modo reale per dimostrare che amiamo una
cosa se non scegliendola preferibilmente a qualcos'altro. Parole e segni d'amore
possono essere, e spesso lo sono, espressioni di passione, ma le azioni sono prove
dell'amore. Ebbene come dimostriamo l’amore particolare per i nostri cari in questi
giorni di festa, dobbiamo scegliere di dimostrare di amare Gesù Cristo Nostro Signore,
oggi e sempre, scegliendoLo in preferenza a qualsiasi altra cosa, in modo unico e
irrevocabile, amando Lui e la Sua Santa Chiesa.
Questi giorni del Santo Natale, avviciniamoci al Bambin Gesù con la semplicità dei
pastori che si recano alla grotta senza indugio, o come quella dei Magi che «prostratisi
lo adorarono» (Mt 2,10), solo così potremo riconoscere, nella luce che irradia il suo
volto, il sorriso di Dio per l’umanità.
Tutti siano raggiunti dall’augurio più sincero da parte di noi sacerdoti con le nostre
care suore. Siano giorni di grazia e benedizione per le vostre famiglie e per tutta la
nostra Comunità!
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da ''InCammino Insieme'' n. 49 del 22 dicembre 2024
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dicembre 2024 pg. 41826 - gr.24000 |
- invio alla redazione di segnalazioni su questa pagina - www.comunitasantiapostoli.it/par/dd/dd_251222_natale.asp |