Parrocchia San Pietro apostolo in San Pietro all'Olmo
Parrocchia Santi Giacomo e Filippo in Cornaredo
Articolo del Parroco

Non ho l'età per .....
(dal Parroco)
- ottobre 2024 -


 Prima parte - ''non si trova più 'adulto''
Ci chiedevamo settima scorsa: che fare di fronte alla mancanza dell’adulto?
Tentiamo una risposta che si può riassumere cosi: diventare ed essere adulti!
Quando uno è adulto? A mò di pennellate proviamo a tratteggiarne il volto.
  • Dall’adolescenza si passa alla giovinezza allor quando si scopre una ragione valida per cui vale la pena lasciare questo periodo della vita . Dalla giovinezza si entra nell’età adulta quando per questa ragione o scelta ci si gioca totalmente, dando il meglio di sé e, al di là dei risultati si rimane fedeli ad essa. Due problemi a tale proposito: i giovani d’oggi vivono senza voglia di crescere ossia non cercano e non scoprono il motivo esistenziale per cui vale la pena rimanere nel mondo nel quale sono nati. In tal modo la vita e’ un insieme di esperienze continue, tentativi… e la scelta definitiva che costituisce il proprio essere umano viene rinviata … a data da destinarsi. Difatti l’ex’ – e più volte – è cio che caratterizza la maggioranza di noi. Dunque adulti si è quando si vive, pur con tutti i propri errori, attuando la scelta fondamentale: questa è la spina dorsale.
  • Fare i conti con la propria età ed accettarla. gli ‘anta’ sono una cosa diversa da ‘enti’ o ‘enta’. E’ segno di maturità vivere all’altezza dell’età che si ha, senza rimpianti né illusioni. Il tennista Nadal, arrivato alla soglia dei 40anni, si è ritirato dall’attività agonistica perché ha compreso che non regge più il confronto con chi è negli anni 20 della vita. Vale per tutti e in ogni occasione: nel modo di vestire (i calzoni rotti sulle ginocchia, ad esempio), di parlare (le parolacce ogni due parole normali), di stare a tavola (l’uso del telefonino al posto del dialogo), di reagire di fronte ai problemi e agli imprevisti (polemiche e vittimismo invece di cercare soluzioni o accordi), di stare in mezzo agli altri (confronto aperto, comprensione e rispetto invece apparente buona educazione che nasconde doppi fini, di camminare salutando chi si incontra e cedendo il passo o parcheggio se necessario). Dunque adulto è chi vive all’altezza della propria età e lo dimostra, nel suo piccolo quotidiano.
  • Il giovane tenta di assolutizzare il presente e si preoccupa di divertirsi, l’adulto vive il presente cosciente che il tempo passa e cerca i momenti di festa. Festa e divertimento sono due modi diversi di vivere la stessa occasione (matrimonio, compleanno..). Divergere ossia andare per un’altra strada, fare cose diverse, quelle che nessuno ha mai fatto (esempio lampante i matrimoni ridotti ad ‘americanate’), mettersi al centro dell’attenzione (ad esempio ballare sui tavoli o atteggiarsi a mattatore della serata, pur essendo solo invitato), pensare al proprio ‘star bene’senza rispetto per gli altri (esempio ubriacarsi o lamentarsi in continuazione ed esageratamente)… In una parola: al centro ci sono io, tutto il resto è un corollario. Festa è contrassegnata dal desiderio di stare con gli altri, al centro ci sta il festeggiato (lui deve trovarsi bene con me e non il contrario) e la preoccupazione e che tutti si trovino a proprio agio. L’attenzione non è concentrata su di me o i miei amici ma rivolta a tutti, anche a chi non ci risulta simpatico. Dialogo e condivisione sono le tonalità caratterizzanti una festa. La cartina di tornasole della riuscita di una festa non è tanto il bel tempo, la buona cucina o musica, il numero di telefono scambiato o altro di tal genere, quanto la soddisfazione di chi la organizzata e le relazioni approfondite con gli altri presenti.
  • Dunque l’adulto organizza, partecipa, rispetta la festa e torna a casa contento.
    Il nostro tentativo di risposta continua la prossima settimana ….

     
    da ''InCammino Insieme'' n. 41 del 27 ottobre 2024
     
     
        @ Parrocchia di Cornaredo        @ Parrocchia di San Pietro    

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    ottobre 2024
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