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Tempo di Quaresima
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L'itinerario quaresimale di quaranta giorni che ci condurrà al
Triduo pasquale, memoria della passione, morte e risurrezione del Signore, è
il cuore del mistero della nostra salvezza. Questo è un tempo favorevole in
cui la Chiesa invita i Cristiani a prendere più viva consapevolezza dell'opera
redentrice di Cristo e a vivere con più profondità il proprio Battesimo.
In
effetti, in questo periodo liturgico il Popolo di Dio fin dai primi tempi si
nutre con abbondanza della Parola di Dio per rafforzarsi nella fede,
ripercorrendo l'intera storia della creazione e della redenzione.
Nella sua
durata di quaranta giorni, la Quaresima possiede un'indubbia forza evocativa.
Essa intende infatti richiamare alcuni tra gli eventi che hanno scandito la
vita e la storia dell'Antico Israele, riproponendone anche a noi il valore
paradigmatico: pensiamo, ad esempio, ai quaranta giorni del diluvio
universale, che sfociarono nel patto di alleanza sancito da Dio con Noè, e
così con l'umanità, e ai quaranta giorni di permanenza di Mosè sul Monte
Sinai, cui fece seguito il dono delle Tavole della Legge.
Il periodo
quaresimale vuole invitarci soprattutto a rivivere con Gesù i quaranta giorni
da Lui trascorsi nel deserto, pregando e digiunando, prima di intraprendere la
sua missione pubblica. Anche noi intraprendiamo un cammino di riflessione e di
preghiera con tutti i cristiani del mondo per dirigerci spiritualmente verso
il Calvario, meditando i misteri centrali della fede. Ci prepareremo così a
sperimentare, dopo il mistero della Croce, la gioia della Pasqua di
risurrezione.
Julian Fałat, Mercoledì delle Ceneri (in polacco Popielec), acquarello (1881), collezione privata;
le "ceneri", secondo il rito romano sono di mercoledì Si compie all'inizio della Quaresima, un gesto austero e
simbolico: l'imposizione delle ceneri, e questo rito viene accompagnato da due
pregnanti formule, che costituiscono un pressante appello a riconoscersi
peccatori e a ritornare a Dio. La prima formula dice: "Ricordati che sei
polvere e in polvere ritornerai" (cfr Gn 3,19). Queste parole, tratte dal
libro della Genesi, evocano la condizione umana posta sotto il segno della
caducità e del limite, e intendono spingerci a riporre ogni speranza soltanto
in Dio. La seconda formula si rifà alle parole pronunciate da Gesù all'inizio
del suo ministero itinerante: "Convertitevi e credete al Vangelo" (Mc 1,15).
Il Messale ambrosiano indica il giorno dell’imposizione delle ceneri nel primo lunedì di Quaresima (al termine della Santa Messa o in un’apposita liturgia), ma non esclude, per ragioni pastorali, la possibile anticipazione al termine delle Messe della domenica (ma non del sabato).
È
un invito a porre come fondamento del rinnovamento personale e comunitario
l'adesione ferma e fiduciosa al Vangelo. La vita del Cristiano è vita di fede,
fondata sulla Parola di Dio e da essa nutrita. Nelle prove della vita e in
ogni tentazione il segreto della vittoria sta nel dare ascolto alla Parola di
verità e nel rifiutare con decisione la menzogna e il male.
Questo è il vero e
centrale programma del tempo della Quaresima: ascoltare la parola di verità,
vivere, parlare e fare la verità, rifiutare la menzogna che avvelena l'umanità
ed è la porta di tutti i mali. Urge pertanto riascoltare, in questi quaranta
giorni, il Vangelo, la parola del Signore, parola di verità, perché in ogni
cristiano, in ognuno di noi, si rafforzi la coscienza della verità a lui
donata, a noi donata, perché la viva e se ne faccia testimone. La Quaresima a
questo ci stimola, a lasciar penetrare la nostra vita dalla Parola di Dio e a
conoscere così la verità fondamentale: chi siamo, da dove veniamo, dove
dobbiamo andare, qual è la strada da prendere nella vita. E così il periodo
della Quaresima ci offre un percorso ascetico e liturgico che, mentre ci aiuta
ad aprire gli occhi sulla nostra debolezza, ci fa aprire il cuore all'amore
misericordioso di Cristo.
Siano giorni di riflessione e di intensa preghiera, in cui ci
lasciamo guidare dalla Parola di Dio, che abbondantemente la liturgia ci
propone. La Quaresima sia, inoltre, un tempo di digiuno, di penitenza e di
vigilanza su noi stessi, persuasi che la lotta al peccato non termina mai,
poiché la tentazione è realtà d'ogni giorno e la fragilità e l'illusione sono
esperienze di tutti. La Quaresima sia, infine, attraverso l'elemosina, il fare
del bene agli altri, occasione di sincera condivisione dei doni ricevuti con i
fratelli e di attenzione ai bisogni dei più poveri e abbandonati.
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febbraio 2009 (pag. 3106) |
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