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Via Crucis tra storia
e desiderio (dal Parroco)
- marzo 2024 -
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La Via Crucis come la celebriamo oggi risale al Medioevo inoltrato. Furono San
Bernardo, San Francesco d’Assisi e San Bonaventura a introdurla come pio esercizio
devozionale. Essa comprende 14 momenti di preghiera chiamati ‘stazioni’: ognuno gi
essi fa riferimento ad altrettanti episodi della passione del Signore ma cinque di essi
nonm compaiono esplicitamente nei Vangeli: le tre cadute, l’incontro di Gesù con sa
madre e la Veronica. Si tratta però di avvenimenti verosimili.
La Via Crucis, composta da quattordici stazioni appare per la prima volta in Spagna
nella prima metà del XVII secolo in ambiente francescano. Si deve al francescano San
Leonardo da Porto Maurizio la diffusione della Via Crucis in tutte le chiese, con
l’autorizzazione del papa Clemente XII (1731). San Leonardo eresse moltissime Vie
Crucis delle quali la più famosa è quella al Colosseo, a ricordo dell’ Anno Santo del
1750 e fino all’unità d’Italia lì si concludeva la Via Crucis che percorreva le vie della
città. Si dovette attendere il 1959 per riportare la celebrazione della Via Crucis
nell’Anfiteatro Flavio sotto la guida di Giovanni XXIII ma solo per quell’anno. La
tradizione venne ripresa da Paolo VI nel 1965 e continua ancor oggi col tragitto,
ancora in uso, dal Colosseo alla pendici del Palatino.
Da noi la Via Crucis viene celebrata ogni venerdì di quaresima in vari orari della
giornata, mattina, pomeriggio e sera, per dare a tutti la possibiltà di parteciparvi.
Da ultimo, un desiderio ed un impegno. Realizzare una Via Crucis vivente in Piazza
Libertà mettendo in scena alcuni momenti della passione di Gesù a mo’ di sacra
rappresentazione come avveniva nel Medioevo sui sagrati delle chiese cattedrali.
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da ''InCammino Insieme'' n. 12 del 17 marzo 2024
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marzo 2024 pg. 41667 - gr.24000 |
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