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Da adulti di fronte ai giovani
(dal Parroco - prima parte)
- novembre 2024 -
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Cosa si aspettano da noi i giovani e quale testimonianza possiamo offrire loro. .
1 – Il senso della responsabilità.
‘Respondeo’ significa rendere ragione delle proprie scelte e decisioni, assumersi l’onere
delle conseguenze che ne derivano. Non basta dire “ho deciso io dunque …” oppure
“perché te lo dico io”, anzi in tal modo si ottiene l’effetto contrario. Mantenere la
parola data, essere il primo ad agire dando l’esempio, fare il primo passo ed essere
coerenti con quanto professato è fonte di stima da parte dei giovani. Non solo:
ammettere il proprio errore e chiedere scusa quando è doveroso, senza scaricare su
altre colpe nostre, oltre ad essere indice di grandezza umana, accresce nei giovani il
rispetto e la comprensione affettuosa nei nostri confronti. Non cercano persone
perfette ma adulti affidabili .....
2 – … e autorevoli. In cinquant’anni siamo passati dall’autoritarismo alla mancanza di
autorevolezza a cui si è aggiunta recentemente l’assoluta tolleranza. Scrive Paolo
Crepet (psichiatra e sociologo): “Il bambino comincia dal decidere quale capezzolo
vuole e finisce per comandare nell’ambito domestico per poi pensare di poterlo fare
anche nella vita adulta”.
Il bambino sa che più si lamenta più ottiene mentre i genitori faticano a distinguere tra
necessità e capriccio; il ragazzo è ben consapevole della potenza del ricatto affettivo
‘allora vuol dire che non mi vuoi bene’ e a quel punto il genitore cede e accontenta il
figlio, anche se a malincuore; l’adolescente conosce i punti deboli dei propri genitori e
ci marciano ‘ anche tu però alla mia età … ‘
Autorevolezza:
Il Vangelo racconta di Gesù che, cosciente di avere Dio per Padre, ‘Scese dunque con
loro [Maria e Giuseppe] e venne a Nazareth e stava loro sottomesso’ (Lc 2,51) perché
erano ‘autorevoli’ ai suoi occhi, nonostante i capricci e le resistenze tipiche dei
bambini. Lui non solo amava ma pure stimava i suoi genitori.
3 – Amore e stima.
La prima e più grande necessità di ogni creatura che viene al mondo è di essere amata
e accolta. Un bambino non amato, da piccolo, porterà sempre con sé la cicatrice di un
affetto mancato. Nell’amore rientra il rendere certi i nostri figli che su di noi potranno
sempre contare e quindi di non mettere mai in dubbio il nostro affetto, attaccamento,
disponibilità, presenza …. nei limiti del possibile. Stima e amore non coincidono: si può
stimare e non amare una persona e viceversa. Che i nostri figli coltivino un sentimento
di riconoscenza e di rispetto, se non amore, nei nostri confronti ci sta, vien da sé …
senza negare le varie eccezioni. Noi ci dobbiamo chiedere:ci stimano? Guardano a noi
con ammirazione o ci compatiscono o siamo per loro, come persone, indifferenti.
Quando parlano di noi con gli amici possono essere fieri di noi? Son contenti di averci
avuto come genitori? Possono dirlo oggi e non solo il giorno del nostro funerale?
4 – continua settimana prossima …
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da ''InCammino Insieme'' n. 44 del 17 novembre 2024
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novembre 2024 pg. 41803 - gr.24000 |
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